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Terza spunta blu su WhatsApp: cosa c’è di vero? Niente

Negli ultimi anni WhatsApp è stato spesso al centro di bufale e fake news. In questi giorni una delle più diffuse riguarda l’introduzione di una presunta terza spunta blu. Secondo alcune indiscrezioni non confermate, WhatsApp avrebbe infatti implementato un sistema che aggiunge una terza spunta ai messaggi inviati per segnalare se il destinatario ha effettuato lo screenshot di una conversazione o se il messaggio è stato inoltrato a più utenti.

Come nasce questa la fake news della terza spunta blu?

Questa notizia ha generato immotivatamente preoccupazione tra molti utenti che temevano una violazione della loro privacy. Si tratta però di una fake news senza alcun fondamento reale. I responsabili di WhatsApp non hanno mai annunciato né introdotto una funzionalità simile e non esistono prove concrete che un’eventuale terza spunta blu sia in fase di sviluppo.

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Le bufale su WhatsApp si diffondono principalmente tramite catene di messaggi, spesso con toni allarmistici. Esse spingono gli utenti a condividere rapidamente un’informazione senza verificarne l’attendibilità. Molti di questi messaggi affermano che la nuova funzionalità sarebbe stata introdotta segretamente e che gli utenti dovrebbero “prestare attenzione” per evitare di essere controllati.

In realtà, WhatsApp è sempre stata molto cauta per quanto riguarda le feature legate alla privacy, a dimostrarlo vi sono strumenti come la crittografia end-to-end che impedisce persino alla stessa piattaforma di leggere i messaggi.

Cosa indicano davvero le spunte su WhatsApp?

Attualmente WhatsApp utilizza solo tre tipi di spunte (e due colori) per indicare lo stato dei messaggi inviati:

  • una spunta grigia: il messaggio è stato inviato con successo al server.
  • Due spunte grigie: il messaggio è stato consegnato al destinatario.
  • Due spunte blu: il destinatario ha letto il messaggio (se non ha disattivato le conferme di lettura).

Per evitare di cadere in trappole simili, è sempre consigliabile verificare le informazioni su fonti affidabili prima di condividerle. È poi buona norma Diffidare dei messaggi allarmistici o con toni sensazionalistici. Infine, sarebbe meglio evitare di inoltrare contenuti tramite l’app di Meta senza prima verificare la loro autenticità.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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