Durante il DevDay 2025 di OpenAI a San Francisco, il CEO Sam Altman ha chiarito che ad oggi non esisterebbero dei piani per introdurre la pubblicità in ChatGPT Pulse, la nuova funzionalità per la personalizzazione del popolare chatbot AI. Lo stesso Altman non ha però escluso che in futuro possano essere valutate forme di inserzioni rilevanti e utili per l’utenza.
ChatGPT Pulse: un assistente personale da ascoltare la mattina
ChatGPT Pulse rappresenta l’ultima evoluzione dell’ecosistema di OpenAI nel campo della personalizzazione. La feature permette al chatbot di apprendere dalle conversazioni e dalle applicazioni collegate, come calendario o posta elettronica, per elaborare un aggiornamento quotidiano personalizzato durante la notte.
Ogni mattina, l’utente riceve un “pulse” con contenuti mirati: dalle notizie ai piani di allenamento, dalle lezioni sulle lingue straniere ai consigli gastronomici. L’obiettivo dichiarato da OpenAI è quello di rendere ChatGPT un punto di partenza per l’organizzazione personale e professionale nella quotidianità.
Pubblicità mirata? Solo se utile e discreta
Nel corso della sessione di Q&A, Altman ha sottolineato che, pur apprezzando la pubblicità ben integrata nei contenuti, e citando l’esempio di Instagram, l’azienda intende muoversi con estrema cautela. Se si riuscisse ad introdurre funzionalità pubblicitarie realmente utili per l’utente OpenAI potrebbe valutarne l’integrazione nel servizio. Ad oggi, però, la priorità resta l’esperienza e la fiducia dell’utente, come dichiarato dal CEO.
Pulse, al momento disponibile solo per gli abbonati Pro a causa dell’elevato consumo di risorse computazionali, potrebbe espandersi in futuro ad un pubblico più ampio man mano che OpenAI ottimizzerà i costi di elaborazione.

