Perplexity, nota startup che opera nel campo dell’intelligenza artificiale, ha lanciato Perplexity Assistant, un assistente virtuale per dispositivi Android in grado di competere con soluzioni come ChatGPT di OpenAI, Siri di Apple e Alexa di Amazon. Questo assistente può eseguire una varietà di compiti tra cui prenotare cene, chiamare taxi tramite app e impostare promemoria. È ora disponibile in 15 lingue sul Google Play Store.
Perplexity Assistant usa un modello multimodale
Una delle caratteristiche di Perplexity Assistant è la sua natura multimodale che consente agli utenti di interagire sia con lo schermo che con la fotocamera del dispositivo. L’assistente può aprire l’app di Uber e mostrare le opzioni disponibili verso una destinazione specifica così come riconoscere oggetti attraverso la fotocamera e offrire informazioni pertinenti.
Attualmente l’assistente supporta app come Spotify, YouTube e la già citata Uber, oltre a funzioni di base come email e messaggistica. Per attivare il servizio gli utenti devono sostituire l’assistente predefinito del telefono con Perplexity tramite l’app dedicata. Una volta configurato è possibile accedere all’assistente scorrendo verso l’alto nell’angolo sinistro dello schermo o tenendo premuto il pulsante “home”.
Per quanto riguarda la disponibilità su dispositivi iOS, Perplexity ha dichiarato che se Apple concederà le autorizzazioni necessarie verrà reso sicuramente disponibile.
La “guerra” delle Big Tech per gli assistenti AI
Il lancio di Perplexity Assistant avviene in un momento in cui altre grandi aziende stanno potenziando i loro assistenti virtuali. OpenAI ha introdotto di recente uno strumento simile chiamato “Tasks” per gli abbonati a ChatGPT Team e Pro. Apple ha invece integrato l’intelligenza artificiale in Siri e, in collaborazione con OpenAI, ha introdotto il supporto a ChatGPT con il consenso dell’utente. Amazon, dal canto suo, prevede di lanciare una versione aggiornata di Alexa nei prossimi mesi.