Lo studio “Evaluating the Impact of AI on the Labor Market: Current State of Affairs” analizza come l’AI abbia inciso sull’occupazione USA nei 33 mesi successivi al lancio di ChatGPT (novembre 2022). Il quadro che emerge รจ quello di una stabilitร a livello macro. Il ritmo di cambiamento del mix occupazionale accelera leggermente rispetto ad altre “rivoluzioni” tecnologiche, resta perรฒ comparabile con quello dei cicli storici legati a computer e internet.
I risultati dello studio su AI e mercato del lavoro
Gli autori hanno misurato la “dissimilaritร ” del mix occupazionale confrontando l’era genAI con i periodi di adozione di PC e Web. Sono stati poi confrontati una misura di esposizione ai modelli (quelli di OpenAI) e un indice d’uso (incentrato su Claude), separando automazione e incremento artificiale dei dati. Il focus include infine un’analisi per settore e il confronto fra neolaureati tra i 20 e i 24 anni e laureati tra i 25 e i 34.
Dai risultati non compaiono dei segnali che colleghino l’esposizione e l’uso dell’AI a variazioni di occupazione o disoccupazione. Il mix occupazionale cambia ma in misura modesta e con traiettorie giร in atto dal 2021. Alcuni dei settori piรน esposti (IT, Financial Activities, Professional and Business Services) mostrerebbero dinamiche superiori alla media ma con trend avviati prima di novembre 2022. Anche tra neolaureati e laureati piรน maturi si osserverebbe un andamento storicamente normale con una lieve (e recentissima) tendenza al rialzo.
Servono piรน dati per dei risultati piรน precisi
Come ammesso dagli autori, le metriche utilizzate sono in alcuni casi imperfette e debolmente correlate. Per ora infatti l’uso reale della AI รจ concentrato in poche famiglie professionali (soprattutto informatica e ruoli automatizzabili), il che puรฒ portare ad una sottostima o ad una distorsione degli effetti su diversi settori. Per valutazioni ancora piรน credibili servirebbero dei dati piรน precisi sull’utilizzo in ambito enterprise e sull’impiego delle API.

