Dopo decenni in cui gli utenti si sono affidati ai classici “link blu” di Google, il panorama delle ricerche online sta rapidamente cambiando grazie all’ascesa delle ricerche basate sull’AI. Secondo un recente studio pubblicato da Adobe, le ricerche effettuate tramite chatbot AI stanno trasformando in modo radicale il modo in cui gli utenti accedono ai contenuti online, soprattutto in ambito commerciale.
Come l’AI sostituisce i motori di ricerca tradizionali
Analizzando oltre un trilione di visite a siti retail negli Stati Uniti e intervistando piรน di 5 mila utenti americani, Adobe ha rilevato che il traffico generato dalle ricerche AI ha subito un incremento del 1.300% durante la stagione natalizia del 2024 rispetto all’anno precedente. Con con un picco del 1.950% durante il Cyber Monday. Un dato che dimostra quanto rapidamente gli utenti stiano abbracciando questa nuova tecnologia a scapito della tradizione “ricerca su Google”.
Non solo il volume delle ricerche รจ cresciuto ma anche la qualitร delle visite sembra essere superiore rispetto ai tradizionali motori di ricerca. Gli utenti provenienti da ricerche AI tendono a rimanere l’8% in piรน sui siti web, visitano il 12% in piรน delle pagine e hanno il 23% in meno di probabilitร di abbandonare immediatamente un sito dopo il primo clic. Questo suggerisce che gli strumenti basati sull’AI possano essere piรน efficaci nell’indirizzare gli utenti verso contenuti rilevanti.
L’intelligenza artificiale diventa un’alleata per lo shopping online
Il percorso di queste nuove tecnologie non รจ stato perรฒ privo di ostacoli. Strumenti come la Search Generative Experience di Google hanno generato inizialmente contenuti controversi e inesatti. Altre aziende hanno affrontato invece accuse di plagio e problemi legali. OpenAI, d’altro canto, ha introdotto la ricerca AI in ChatGPT in maniera piรน cauta, puntando molto sulla collaborazione con i media per evitare errori e controversie.
I dati Adobe mostrano inoltre che il 39% degli utenti utilizza le ricerche basate sull’intelligenza artificiale principalmente per lo shopping online, il 55% per ricerche generiche e il 47% per trovare suggerimenti sui prodotti da acquistare. Questo successo potrebbe essere attribuito anche alla minor presenza di pubblicitร invasive rispetto ai tradizionali motori di ricerca.