I legali di Mountain View avrebbero presentato una proposta indirizzata all’US District Court for the Northern District of California che, se accettata, dovrebbe consentire all’azienda di mettere fine ad una diatriba che la vede accusata di aver discriminato alcuni candidati per questioni legate alla loro età, ritenuta troppo avanzata per la posizione lavorativa offerta.
L’accordo extragiudiziale dovrebbe prevedere un risarcimento pari a ben 11 milioni di dollari, le persone "discriminate" da Google o autodefinitesi tali sarebbero infatti 227 e avrebbero dato vita ad una Class Action che dovrebbe portare circa 35 mila dollari nelle tasche di ognuno dei querelanti. Il tutto sarebbe iniziato da un caso che avrebbe visto coinvolto un ultrasessantenne.
Robert Heath, questo il nome dell’uomo, avrebbe sostenuto un colloquio di lavoro per telefono con un ingegnere di Big G. Per essendo stato definito un ottimo candidato egli non sarebbe riuscito ad ottenere il posto di lavoro desiderato perché avrebbe fatto riferimento al fatto che "ai suoi tempi" il range di un byte era variabile tra i 6 e i 40 bit.
La telefonata di Health risalirebbe al 2015, mentre un altro caso che ha suscitato scalpore sarebbe datato 2016. Allora il curriculum vitae dell’ultracinquantenne londinese Cheryl Fillekes avrebbe subito diversi controlli con lo scopo di stabilire con precisione la sua età anagrafica e l’impatto di quest’ultima sull’aggiornamento della sua formazione tecnica.
A differenza degli altri querelanti la Fillekes dovrebbe ricevere 10 mila dollari in più per il fatto di aver portato avanti la causa che la vedeva coinvolta. Gli 11 milioni offerti da Mountain View per evitare ulteriori scontri in tribunale comprenderebbe anche una somma pari a 2.75 milioni di dollari a copertura delle spese legali.
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