Nonostante possa sembrare incredibile è successo davvero. ChatGPT, chatbot considerato una delle intelligenze artificiali più avanzate del mondo, è stato battuto a scacchi da un Atari 2600, storica console degli anni ’70. Un esperimento condotto dall’ingegnere Robert Caruso di Citrix ha così dimostrato che, almeno in certe condizioni, la vecchia console può dare filo da torcere persino all’AI di OpenAI.
La vittoria di un “vecchio arnese” contro ChatGPT
La partita, raccontata nel dettaglio su LinkedIn dallo stesso Caruso, si è svolta utilizzando un emulatore per far girare “Video Chess“, gioco per Atari pubblicato nel 1979. In questo modo ChatGPT è stato schierato contro un software di scacchi del passato ma il risultato è stato sorprendentemente negativo per l’AI.
Secondo Caruso, ChatGPT ha confuso i pezzi, scambiando per esempio torri per alfieri. Ha mancato alcune forchette di pedone e, in generale, ha perso più volte il filo del gioco. Dopo aver incolpato le icone stilizzate dell’Atari per la confusione nemmeno il passaggio alla notazione standard degli scacchi avrebbe migliorato la situazione.
Come sottolineato dall’autore dell’esperimento, in un match durato circa 90 minuti l’AI ha commesso errori tali da “essere derisa in un club di scacchi di terza elementare“. Sarebbe poi arrivata più volte a chiedere di ricominciare la partita. Un risultato non particolarmente brillante per ChatGPT che esce con le ossa rotte (virtualmente parlando) nel confronto con Deep Blue. Il computer IBM che nel 1997 sconfisse il campione Garry Kasparov.
Le ragioni della sconfitta
ChatGPT, spiegano gli esperti, è prima di tutto un modello linguistico, ottimo per conversare di scacchi, meno per giocarli davvero. Anche in passato siano stati creati plugin come “ChessGPT” per fornire all’AI delle competenze specifiche la sua natura non è quella di un motore scacchistico.