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Apple Vision Pro ha un problema di App

Apple ha fissato per il 19 gennaio 2024 la data dalla quale è possibile effettuare il preordine del dispositivo Vision Pro dedicato alle esperienze immersive. Per quanto riguarda inveve la fase di commercializzazione, sarà possibile acquistarlo a partire dal 2 febbraio (inizialmente solo negli USA) ammesso che si sia disposti a spendere 3.499 dollari.

Il successo del prodotto potrebbe dipendere anche da quanto i consumatori saranno attratti da quello che è in tutto e per tutto un articolo di lusso, così come dalle specifiche hardware e software che sono molto avanzate. Ma per quanto riguarda le applicazioni, il device dispone già di un ecosistema abbastanza ampio da giustificarne l’adozione?

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A questo proposito è bene precisare che non tutte le principali software house hanno deciso di impegnarsi nello sviluppo di un’App nativa per il Vision Pro. L’elenco di coloro che si limiteranno al supporto per visionOS e a permettere l’utilizzo attraverso Safari è anzi abbastanza nutrito e sono presenti alcuni dei nomi più noti del panorama High Tech.

Tra questi ultimi dovremmo trovare per esempio Spotify che, secondo indiscrezioni, non sarebbe disposta a scommettere sul buon esito di una release per il Vision Pro. YouTube avrebbe invece confermato ufficialmente di non voler creare un’App nativa per quest’ultimo e che i suoi utilizzatori non potranno utilizzare neanche la versione ottimizzata per l’iPad.

Stando alle anticipazioni disponibili, Telegam sarà l’unica App per la messaggistica di terze parti ad offrire una soluzione nativa per il visore, quindi almeno per ora niente WhatsApp se non via browser. Mentre per quanto riguarda il social media non si hanno notizie del possibile rilascio della App per Instagram (così come Threads), Tiktok, Facebook e Snapchat.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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