Yandex, network russo di servizi online per caratteristiche paragonabile a quello di Google nel resto del Mondo, sarebbe stato al centro del più grande attacco DDoS (Distributed Denial of Service) mai registrato. Tale episodio si sarebbe verificato tra la fine di agosto e l’inizio del mese successivo fino ad arrivare al suo culmine domenica 5 settembre.
Il cyber attacco non è andato a buon fine, il sistema non è collassato
Secondo quanto dichiarato dai portavoce del gruppo capitanato da Arkady Volozh che ha sede a Mosca, gli attaccanti non sarebbero riusciti ad ottenere il risultato desiderato e (soprattutto grazie alla bravura degli esperti di Cybersecurity della società) i sistemi avrebbero retto ad un attacco da circa 22 milioni di richieste al secondo.
Quanto riferito da Yandex confermerebbe come in questo periodo diverse infrastrutture siano state sotto assedio ed esposte al rischio di disservizi, a tal proposito basterebbe citare il tentativo di attacco subito qualche settimana fa dal provider californiano Cloudflare che ha dovuto fronteggiare fino ad oltre 17 milioni di richieste al secondo.
A rendere singolare l’azione malevola orchestrata contro Yandex sarebbe stato anche il canale utilizzato per condurla, parliamo nello specifico di RuNet che è la Rete nazionale indipendente della Confederazione Russa fortemente voluta dal presidente Putin. Essa era stata implementata proprio per garantire il funzionamento di Internet nel Paese in caso di Cyberattacco.
Secondo notizie circolate nelle ultime ore, ma non confermate dall’azienda moscovita, a livello geografico l’epicentro dell’attacco sarebbe stato individuato nell’area del Baltico. In ogni caso tutti i servizi di Yandex (il motore di ricerca, le mappe, il sistema di pagamento elettronico, il Webmail..) avrebbero continuato a funzionare senza interruzioni.