Stando a quanto riportato di recente dal Wall Street Journal, Yahoo!
avrebbe effettuato, e continuerebbe ad effettuare, attività di scansione delle
email dei propri utenti con lo scopo di raccogliere informazioni da riutilizzare
in ambito commerciale e di marketing. L’esistenza di tali operazioni sarebbe
stata confermata da Doug Sharp, vice presidente della divisione dati di Oath.
Dopo il passaggio nelle mani di Verizon, Yahoo! è infatti divenuta parte della
controllata Oath nella quale si è fusa con Aol. L’adesione del nuovo progetto
non avrebbe però impedito il proseguimento di pratiche criticate dal punto
di vista del rispetto della privacy, come quella che Sharp avrebbe definito
estremamente efficace per il miglioramento del targeting.
Ma stando alle affermazioni
del dirigente, le scansioni avrebbero coinvolto esclusivamente le comunicazioni
di carattere commerciale, nessuna attività di questo tipo avrebbe mai interessato
invece i messaggi di posta elettronica personali. Scopo del monitoraggio sarebbe
stato quello di mettere a disposizione un advertising quanto più personalizzato
possibile.
Yahoo! avrebbe poi ricordato che ciascun utente ha la possibilità di impedire
le scansioni tramite le impostazioni del proprio account. In ogni caso si
tratterebbe di una sorta di compromesso tra la piattaforma e gli utilizzatori
disposti a cedere parte delle propre informazioni personali in cambio di un
servizio di posta accessibile gratuitamente.
Ad oggi Yahoo! accederebbe soltanto ad email riguardanti, ad esempio, ordini,
acquisti e prenotazioni. Tale distinzione verrebbe però affidata ad
un algoritmo che, per quanto preciso nell’identificazione dei temi trattati,
potrebbe non garantire un livello adeguato di protezione per la privacy durante
i suoi automatismi.