WEI (Web Environment Integrity) è un nuovo progetto di Mountain View finalizzato a verificare l’autenticità dei device utilizzati per visitare un sito Internet. Si tratta in sostanza di un’API (Application Programming Interface) con cui gli sviluppatori potranno bloccare alcune attività malevole come per esempio quelle effettuate tramite bot.
A livello tecnico l’interfaccia di Google dovrebbe richiedere un token ad un’attester, in pratica una terza parte chiamata in causa per confermare che il client utilizzato per l’apertura di una pagina Web è affidabile. Nel caso in cui questo passaggio non dovesse avere esito positivo il dispositivo verificato verrà semplicemente escluso.
Come sottolineato dalla compagnia californiana nel repository GitHub di WEI, l’API dovrebbe difendere i siti Internet da diverse insidie tra cui la campagne per la diffusione di phishing, il traffico automatizzato sugli annunci pubblicitari, i tentativi di contatto dai bot che operano sui social media, il cheating a danno delle piattaforme di gaming e la sottrazione di dati personali.
Fin qui tutto bene, in fin dei conti si tratta di un nuovo strumento pensato per la sicurezza della navigazione online, ma l’iniziativa non è stata acccolta in modo esattamente favorevole da alcuni dei browser vendor che propongono applicazioni alternative a Chrome, come per esempio i responsabili di Mozilla Firefox, Brave e Vivaldi.
Come sottolineato da alcune delle voci più critiche a riiguardo, affidare a terzi il giudizio sull’affidabilità di un client determinerebbe un danno notevole alla net neutrality rendendo la Rete meno democratica. A loro parere infatti WEI non sarebbe altro che una variante del DRM (Digital Rights Management) applicato ai siti Internet.