Secondo un sondaggio del Pew Research Center il 26% degli adolescenti americani tra i 13 e i 17 anni ha utilizzato ChatGPT per ricevere aiuto in ambito scolastico nel corso del 2024. Il doppio rispetto al 13% registrato nel 2023. La maggioranza (il 73%) non ha però ancora utilizzato il chatbot di OpenAI per questo scopo.
Utilizzo di ChatGPT tra i diversi gruppi demografici
L’aumento nell’uso di ChatGPT ha coinvolto diversi gruppi di studenti negli USA ma alcuni si distinguono per un utilizzo più frequente. In particolare il 31% degli adolescenti neri e ispanici avrebbe usato ChatGPT per i compiti, rispetto al 22% degli adolescenti bianchi. Nel 2023 le percentuali tra i diversi gruppi erano invece più simili.
In linea generale gli adolescenti approverebbero l’uso di ChatGPT per alcune attività scolastiche. Il 54% ritiene per esempio che sia accettabile usare il chatbot per ricerche su nuovi argomenti, mentre solo il 9% si opporrebbe a questo tipo di impiego.
L’accettazione diminuirebbe poi per i compiti più complessi:
- Il 29% ritiene accettabile usare ChatGPT per risolvere problemi di matematica ma il 28% non lo trova appropriato.
- Solo il 18% approva l’uso di ChatGPT per scrivere temi mentre il 42% è contrario.
Differenze socioeconomiche e uso della AI a scuola
Lo studio conferma come la conoscenza di ChatGPT tra i giovani sia aumentata. Il 79% degli adolescenti ne ha sentito parlare nel 2024 rispetto al 67% del 2023. Coloro che hanno familiarità con il chatbot sono più propensi a usarlo e a considerarlo accettabile per scopi scolastici.
Gli adolescenti bianchi (83%) hanno una maggiore familiarità con ChatGPT rispetto ai coetanei neri (73%) e ispanici (74%). Anche il reddito familiare influisce: l’84% dei ragazzi provenienti da famiglie con redditi superiori a 75 mila dollari ha sentito parlare del chatbot, questo rispetto al 67% dei giovani provenienti da famiglie con redditi inferiori ai 30 mila dollari.