Dopo aver dato vita ad una delle normative più severe al Mondo in tema di protezione della privacy, il GDPR (General Data Protection Regulation), l’Unione Europea ha voluto dotarsi di leggi più permissive per quanto riguarda il trattamento dei dati non personali. Importanti novità in merito sono giunte nelle scorse ore dal Consiglio Europeo.
D’ora in poi gli stati membri non avranno più la possibilità di imporre restrizioni a danno della libera circolazione in ambito intracomunitario di questo tipo di informazioni. Saranno possibili delle deroghe, ma soltanto per questioni riguardanti la pubblica sicurezza, per il resto un dato non personale raccolto (per esempio) in Italia dovrà essere disponibile senza ulteriori vincoli per qualsiasi altro Paese UE.
Questa iniziativa dovrebbe consentire di raggiungere più facilmente alcuni obbiettivi tra cui rendere più efficaci le attività di vigilanza, favorire lo sviluppo della Data Economy e delle tecnologie di analisi ad essa correlate, fornire contenuti utili all’implementazione di soluzioni per il Deep Learning e all’evoluzione delle Intelligenze Artificiali.
Da una più rapida circolazione dei dati non personali ci si attende anche la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro, vi saranno inoltre alcuni vantaggi per gli utenti che godranno di una maggiore libertà nel migrare da un’azienda all’altra, o da una piattaforma all’altra, qualora desiderino usufruire di un servizio differente per il trattamento dei propri dati.
Consiglio e Parlamento Europeo avrebbero trovato una posizione unanime intorno all’argomento, motivo per il quale si attende la firma per la definitiva approvazione entro la metà di Novembre. Fatto questo si passerà alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e gli stati dell’Unione avranno 6 mesi di tempo per adeguarsi alla nuova normativa.