I membri dell’EPC (European Publishers Council), organizzazione che riunisce alcuni dei maggiori editori del Vecchio Continente, avrebbe presentato una denuncia alla Commissione Europea contro Google, azienda californiana accusata di aver dato vita a comportamenti contrari alla libera concorrenza nel settore dell’advertising digitale.
Secondo i promotori dell’iniziativa, Mountain View avrebbe approfittato di una posizione dominante che lo vedrebbe operare nel comparto pubblicitario online sia come compratore che come intermediario e fornitore di advertising. In questo modo il suo controllo sul mercato di riferimento sarebbe praticamente totale con poco spazio a disposizione degli eventuali competitor.
Per dimostrare la ragionevolezza delle proprie istanze gli editori coinvolti avrebbero ricordato che quando Big G acquisì il controllo di DoubleClick, operazione completata nel 2008 con un investimento di circa 3 miliardi di dollari, il comparto della pubblicità online presentava una moltitudine di operatori poi divenuti più marginali proprio a causa dello strapotere di Google.
Google copre più del 90% del settore della pubblicità online
Ad oggi, anche grazie al fatto che alcuni soggetti come per esempio AOL non concorrerebbero più nel medesimo settore, il gruppo capitanato da Sundar Pichai avrebbe conquistato una quota di mercato superiore al 90%. Contestualmente però, almeno a parere dei denuncianti, Google non avrebbe migliorato il suo servizio o praticato tariffe più convenienti.
A parere dei componenti dell’EPC i commissari europei dovrebbero fare in modo che il comparto del digital advertising sia maggiormente aperto alla concorrenza, per contro Google si sarebbe difesa ricordando che ogni anni il suo network pubblicitario cederebbe miliardi di euro agli editori che scelgono i suoi servizi, contribuendo alla loro crescita in termini di entrate e lettori.