Come è ormai noto a tutti, Elon Musk è riuscito a diventare l’unico proprietario del social network Twitter in seguito ad un’offerta economica pari a 44 miliardi di dollari, somma che gli permetterà di prendere il controllo completo della piattaforma e della società che ne fa capo, anche in virtù del fatto che quest’ultima non verrà più quotata in borsa.
Tra le prime reazioni all’operazione abbiamo quella del fondatore di Twitter, Jack Dorsey, convinto che essa avrà un effetto benefico per il progetto. Dorsey infatti era stato sempre contrario al fatto che un social network potesse essere controllato dagli azionisti, per questo motivo una sola proprietà guidata (anche) da una visione potrebbe rivelarsi più positiva rispetto a più proprietari interessati al solo profitto.
In principle, I don’t believe anyone should own or run Twitter. It wants to be a public good at a protocol level, not a company. Solving for the problem of it being a company however, Elon is the singular solution I trust. I trust his mission to extend the light of consciousness.
— jack?? (@jack) April 26, 2022
Meno entusiasta la reazione da Vijaya Gadde, leader del team legale di Twitter, che sarebbe addirittura scoppiata a piangere durante una videoconferenza organizzata per l’occasione. Secondo indiscrizioni a lei si dovrebbero alcune decisioni importanti per la storia della piattaforma, ad esempio l’allontanamento di Donald Trump, e non è detto che Musk ne abbia condiviso lo spirito.
Twitter has a purpose and relevance that impacts the entire world. Deeply proud of our teams and inspired by the work that has never been more important. https://t.co/5iNTtJoEHf
— Parag Agrawal (@paraga) April 25, 2022
A questo panorama caratterizzato da forti contrasti contribuiscono anche alcune direttive interne, come per esempio quella che ha bloccato gli aggiornamenti del sistema che controlla Twitter per evitare che in queste ore qualche collaboratore contrario all’acquisizione possa portare avanti delle azioni di sabotaggio in grado di avvelenare ulteriormente un clima già teso.
In ultimo è da segnalare l’intervento dell’Europa nella persona di Thierry Breton, il Commissario per il mercato interno ha infatti ricordato che il DSA (Digital Services Act) in attesa di approvazione considera illegale online ciò che è illegale offline. Musk, vero e proprio "estremista" della libertà di pensiero, dovrà quindi porsi dei limiti per non violare le normative europee.
Be it cars or social media, any company operating in Europe needs to comply with our rules – regardless of their shareholding.
Mr Musk knows this well.
He is familiar with European rules on automotive, and will quickly adapt to the Digital Services Act.#DSA
— Thierry Breton (@ThierryBreton) April 26, 2022
.