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E’ ufficiale: Elon Musk compra Twitter per 44 miliardi di dollari

La notizia era nell’aria da tempo, sin da quando il vulcanico miliardario di origini Suadfricane aveva comprato il 9,2% dell’azienda per quasi 3 miliardi di dollari ai primi di Aprile. Oggi, dopo una serie di tira e molla fatti di annunci e smentite, Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo nonché patron di realtà del calibro di Tesla Motors e Space-X ha "messo le mani" su una delle più importanti piattaforme sociali del mondo: con un’offerta di circa 44 miliardi di dollari (pari a 54,20 Dollari ad azione) Musk ha fatto capitolare gli azionisti di Twitter che hanno acconsentito alla vendita.

I dettagli dell’operazione

Musk, secondo i bene informati, avrebbe presentato alla SEC (l’autorità che sorveglia le operazioni presso la Borsa statunitense) un rapporto dettagliato in cui illustrerebbe l’offerta presentata ai vertici di Twitter rendendo noto di aver chiesto ed ottenuto prestiti bancari per un totale di circa 25 miliardi di dollari nonché di aver liquidato azioni Tesla per 21 miliardi di dollari, fugando i dubbi di alcuni osservatori circa l’effettiva liquidità di Musk.

I tempi necessari per il perfezionamento dell’acquisizione non saranno brevissimi: il raggiungimento dell’accordo con gli attuali azionisti di Twitter (tra cui diversi fondi d’investimento) rappresenta il primo passo di un iter piuttosto lungo che prevede, tra le altre cose, l’ottenimento del via libera da parte delle autorità di controllo statunitensi. Salvo intoppi, quindi, il passaggio di proprietà si perfezionerà entro l’anno.

Con il perfezionamento dell’accordo Musk ritirerà Twitter dalla borsa di New York: il sito cinguettante, quindi, non sarà più una public company ma un asset privato dell’uomo più ricco del mondo.

Come cambierà Twitter

Con la nuova proprietà c’è da attendersi un periodo di forti cambiamenti per il popolare social network. Musk, infatti, non ha mai nascosto l’intenzione di intervenire su alcune delle attuali caratteristiche del servizio (si veda, ad esempio, la proposta di introduzione del tasto "Edit").

La novità più importante, tuttavia, dovrebbe riguardare la libertà di espressione e l’uso di algoritmi e bot. Di seguito il tweet con cui Musk ha dato notizia (informale) circa il buon esito delle contrattazioni con un semplice, ma alquanto inequivocabile, "Yesss!!!" accompagnato da una sua citazione.

Questa la traduzione del testo postato da Musk:

La libertà di parola è il fondamento di una democrazia funzionante e Twitter è la piazza della città digitale in cui si discute di questioni vitali per il futuro dell’umanità. Voglio rendere Twitter migliore di quanto sia mai stato, rendendo gli algoritmi open source per incrementare la fiducia, combattendo i bot che generano spam e autenticando tutti gli umani. Twitter ha un potenziale tremendo: non vedo l’ora di lavorare con la società e con la comunità di utenti perché possa essere espresso.

Secondo le interpretazioni di diversi commentatori USA, il riferimento alla "libertà di espressione" sarebbe un richiamo al Primo emendamento della costituzione americana e rappresenterebbe una esplicita apertura verso Donald Trump e ad alcuni esponenti della destra americana bannati da Twitter. L’idea di Musk non è quella di un social che censura e blocca, ma di una piattaforma libera in cui chiunque può esprimere il proprio pensiero, sorvegliata da algoritmi e bot open-source, in modo tale che le persone possano sapere in che modo operano i "guardiani digitali" della piattaforma.

Le preoccupazioni della Casa Bianca e la reazione di Trump

Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca, su domanda esplicita in merito all’acqusizione di Twitter da parte di Musk ha evidenziato come il presidente Joe Biden "è da tempo preoccupato per il potere delle grandi piattaforme di social media" riconoscendo, sia pur indirettamente, un certo nervosismo da parte del presidente USA. Viceversa il partito repubblicano, con una lettera di 18 membri della Commissione Giustizia della Camera, ha intimato agli attuali vertici di Twitter di conservare la documentazione relativa alla transazione con Musk ventilando una possibile inchiesta parlamentare sul comportamento del board della società.

Donald Trump, dal suo canto, per il momento non sarebbe intenzionato a tornare su Twitter nonostante l’apertura di Musk. Il tycoon statunitense, infatti, sarebbe intenzionato a sostenere il suo social Truth nato appunto per sostenere le ragioni di The Donald ed offrire spazio alla voce di personaggi e autorità bannati dai social come Twitter. Da segnalare, tuttavia, che la notizia dell’acquisizione di Twitter da parte di Musk avrebbe cusato alla Trump SPAC (la società che controlla Truth) un crollo del 44% del valore con ingenti danni economici per il il leader Repubblicano ed i suoi finanziatori.

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Massimiliano Bossi
Massimiliano Bossi
Stregato dalla rete sin dai tempi delle BBS e dei modem a 2.400 baud, ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia passione in un lavoro (nonostante una Laurea in Giurisprudenza). Adoro scrivere codice e mi occupo quotidianamente di comunicazione, design e nuovi media digitali. Orgogliosamente "nerd" sono il fondatore di MRW.it (per il quale ho scritto centinaia di articoli) e di una nota Web-Agency (dove seguo in prima persona progetti digitali per numerosi clienti sia in Italia che all'estero).

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