Il CEO di TIM, Amos Genish, avrebbe intenzione di operare una fusione tra la sua azienda e Open Fiber, società specializzata in soluzioni basate sulla fibra ottica e le connessioni ultra broadband. Le due realtà dovrebbero quindi confluire, per quanto riguarda la rete d’accesso, in Flash Fiber, nata nel corso del 2016 grazie ad una partnership con Fastweb.
Tale decisione sarebbe stata anticipata dallo stesso dirigente alcune settimane fa durante un’intervista a Reuters, ora però arriverebbero ulteriori conferme attraverso un articolo pubblicato nelle scorse ore da Repubblica. Nulla sarebbe stato confermato ufficialmente, ma l’ipotesi della creazione di un unico soggetto sembrerebbe farsi sempre più probabile.
La confluenza in Flash Fiber dovrebbe essere un esito naturale dell’eventuale fusione, questo perché tale Joint Venture è nata proprio con la scopo di garantire una diffusione della fibre ottica di TIM. Data la necessità di investimenti onerosi in questo settore, Flash Fiber potrebbe così disporre di maggiori capitali per il completamento del progetto.
Mancherebbero però dettagli riguardanti la posizione di Open Fiber in merito a quanto pianificato da Genish. Un’opinione favorevole potrebbe essere comunque giustificata dal fatto che gli investimenti per la fibra ottica prevedono costi elevati già in fase iniziale, mentre il recupero degli stanziamenti richiede in genere tempi anche molto lunghi.
Chiamata a commentare la vicenda, la dirigenza di AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) avrebbe sostenuto di voler valutare l’ipotesi della creazione di un soggetto privato per la posa della fibra ottica a livello nazionale, un soggetto pubblico, controllato dallo Stato, potrebbe essere più adaguato allo scopo ma non è detto che sia in grado di gestire un’operazione del genere.