L’ultimatum che il Governo statunitense aveva inviato a ByteDance è scaduto, l’azienda cinese avrebbe dovuto cedere le attività americane di TikTok ad una società locale per evitare l’oscuramento del social network ma, nonostante le manifestazioni di interesse da parte di diverse compagnie, il tutto si sarebbe concluso in un nulla di fatto.
Cosa succederà ora a TikTok? Gli utenti residenti negli USA perderanno la possibilità di accedere alla piattaforma? Probabilmente tutte le parti coinvolte si limiteranno semplicemente a prendere tempo, l’ultimatum era stato fortemente voluto dall’amministrazione Trump ma quest’ultimo non è stato riconfermato dagli elettori e il prossimo inquilino della Casa Bianca sembrerebbe essere molto meno interessato alla vicenda.
A tal proposito è bene ricordare che i vertici di ByteDance si erano dimostrati possibilisti in merito ad una parziale cessione dei propri asset statunitensi, il possibile ingresso di Oracle, anche come Trusted Tech Partner, e di Walmart come soci di minoranza del progetto era stato poi salutato con un certo entusiasmo anche in ambiente finanziario.
Anche in questo caso però tutto è rimasto sulla carta, la localizzazione americana di TikTok sarebbe dovuta confluire in una nuova realtà con sede in Texas ma ByteDance, pur continuando a detenere almeno l’80% di quest’ultima, avrebbe perso gran parte della capacità di controllare il social network vedendosi per molti versi sottratta la propria creatura.
Alla luce di una situazione ormai stagnante rimane comunque il problema attorno a cui è nata la diatriba tra Pennsylvania Avenue e il gruppo asiatico. Gli USA continueranno a considerare TikTok un pericolo per la sicurezza nazionale? Prima o poi ByteDance verrà chiamata a dimostrare che i dati raccolti dalla sua applicazione non sono disponibili anche per il regime di Pechino?