Il Montana è ora il primo stato degli USA ad aver bannato il social network TikTok. La messa al bando della piattaforma non sarà automatica ed entrerà in vigore a gennaio dell’anno prossimo, la si potrà comunque evitare nel caso in cui l’attuale proprietà dovesse decidere di vendere il servizio ad una realtà che abbia sede negli Stati Uniti.
Le ragioni di questa iniziativa sono ormai note. Anche se TikTok non ha sede legale in Cina fa capo ad un’azienda pechinese chiamata ByteDance, questa caratteristica ha portato le autorità di molti governi occidentali a porsi delle domande sul modo in cui vengono trattati i dati degli utenti una volta spostati su server collocati nel paese asiatico.
A tal proposito l’attuale governatore del Montana Greg Gianforte, che è un esponente del Partito Repubblicano, ha voluto motivare la decisione presa sostenendo l’esigenza di tutelare i dati personali dei suoi concittadini. Per questo motivo chi risiede nello stato non dovrebbe più trovare l’applicazione di TikTok sul Play Store o sull’App Store.
La crociata di Gianforte contro le App straniere sarebbe però appena iniziata. Nel mirino del governatore vi sarebbero anche Telegram, che è una piattaforma russa (anche se con sede a Dubai), il marketplace Temu, il servizio di messaggistica istantanea Wechat, Lemon8 (anch’essa creata da ByteDance) e il video editor CapCut (sempre della ByteDance).
A partire da giugno 2023 tutte queste applicazioni non potranno essere utilizzate da dipendenti del governo del Montana o da aziende che lavorano per esso. Per quanto riguarda invece gli store, una volta entrato in vigore il divieto questi rischieranno una sanzione pari a 10 mila dollari per ogni giorno in cui dovessero consentire il download dell’App di TikTok.