Attualmente la Gran Bretagna è il Paese europeo nel quale sono presenti la maggior parte di unicorni, cioè di startup che sono riuscite a conseguire una capitalizzazione superiore al miliardo di dollari. Per la precisione il Regno Unito ospiterebbe ben 36 società di questo tipo con in testa Revolut, compagnia specializzata nella Fintech, che oggi varrebbe circa 33 miliardi.
Ottimi anche i risultati ottenuti dalla Germania e dalla Francia che conterebbero entrambe 22 unicorni, seguirebbero i Paesi Bassi che, nonostante le piccole dimensioni dell’area, avrebbero dato i natali a 5 startup miliardarie, la Svizzera e la Svezia con 4 e infine la Spagna e la Norvegia con 3 unicorni.
In Italia non è nata nemmeno una startup miliardaria i questi anni
Per il momento l’Italia sarebbe invece a quota 0.
Il dato della Penisola è particolarmente esemplificativo riguardo al non sorprendente ritardo italiano in questo settore, basti pensare che nel corso dell’anno passato gli unicorni nati in tutto il mondo sarebbero stati ben 457 (soprattutto grazie ai progetti legati al comparto finanziario) portando il numero complessivo delle startup sopra il miliardo a 917.
Ancora oggi la maggior parte degli unicorni operano negli Stati Uniti e in Cina, la londinese Revolut può però vantare il fatto di essere il più grande gruppo Fintech del pianeta con ben 16 milioni di clienti a livello globale, attività che spaziano anche nel mondo delle cryptovalute e una raccolta di finanziamenti che soltanto nel 2021 ha raggiunto gli 800 milioni di dollari.
Al secondo posto dello stesso segmento troviamo un’altra startup britannica della Fintech come Checkout.com, con un valore pari a 15 miliardi di dollari. Il primato assoluto spetterebbe però alla ByteDance, società cinese creatrice di TikTok, con una capitalizzazione da 140 miliardi di dollari, circa 40 miliardi in più rispetto alla SpaceX di Elon Musk.