Microsoft ha deciso di mandare in pensione le versioni più datate del client Skype, una delle applicazioni più utilizzate al Mondo per le comunicazioni in ambito professionale e non solo. Gli utenti dovranno obbligatoriamente effettuare un aggiornamento alla release 8.0 perché quelle rilasciate in precendenza smetteranno presto di funzionare.
L’iniziativa della Casa di Redmond prevede una strategia differenziata, il passaggio a Skype 8.0 è infatti previsto per chi possiede un terminale equipaggiato con Windows 7, Windows 8.1 o Windows 10 fino alla release 1511. Chi invece utilizza Windows 10 in versione più recente dovrà fare riferimento all’applicazione di Skype scaricabile dal Microsoft Store.
Non tutti gli utenti avrebbero apprezzato questa scelta e le critiche sarebbero giunte in particolare dalle realtà enterprise dove gli aggiornamenti richiedono generalmente procedure più complesse. L’obbiettivo di Microsoft è perè quello di unificare quanto più possibile la user experience e di far fronte più facilmente alle problematiche cross-version.
In realtà andrebbe sottolineato che, nonostante l’integrazione di alcune funzionalità particolarmente innovative, le nuove release di Skype non sarebbe stata accolta con favore da buona parte degli utilizzatori. In molti infatti preferirebbero poter accedere alla piattaforma tramite la sua impostazione classica, ritenuta più usabile e intuitiva.
L’aggiornamento forzato, la cui deadline è stata fissata per il primo settembre del 2018, è stato quindi letto come un’imposizione da una platea particolarmente ampia. Non è quindi da escludere che nel corso delle prossime settimane diversi utenti possano valutare il ricorso a soluzioni alternative escludendo l’upgrade.