Il colosso sudcoreano Samsung sarebbe stato accusato di aver rallentato il funzionamento di circa 10 mila applicazioni nei dispositivi smartphone della linea Galaxy, per far ciò sarebbe stato sfruttato il servizio GOS (Game Optimizing Service) e sfruttato il meccanismo del throttling che riduce la velocità di esecuzione a livello di CPU quando vengono superate determinate temperature.
Ad oggi non esisterebbe alcuna prova che i rallentamenti a carico dei titoli coinvolti siano stati effettuati di proposito né si conoscerebbe alcuna ragione per la quale l’azienda avrebbe dovuto dar vita a procedure di questo genere, secondo quanto indicato da Android Authority tra le applicazioni interessate vi sarebbero anche quella di Netflix, TikTok e Microsoft Office.
Sempre stando a quanto riportato nelle scorse ore, fra le soluzioni rallentate vi sarebbero anche alcune applicazioni della stessa Samsung tra cui Samsung Cloud. Per quanto riguarda invece le reazioni del gruppo asiatico alle accuse sarebbe stata già avviata un’indagine interna volta a comprendere quali degli aspetti evidenziati siano veritieri.
Una delle ragioni per cui si potrebbe decidere di rallentare le applicazioni risiede nel fatto che queste ultime incidono pesantemente sul consumo delle batterie, la situazione peggiora in genere quando le prestazioni aumentano perché la richiesta di risorse al processore e alla memoria RAM dei cellulari determina un impatto maggiore dal punto di vista energetico.
Un’altra motivazione potrebbe essere ricercata nel fatto che applicazioni troppo veloci potrebbero causare un surriscaldamento del dispositivo ospitante (da cui il ricorso al throttling per il raffreddamento) rendendolo meno efficiente. In tutti i casi non si tratta di pratiche illegali ma ai produttori potrebbe essere contestato il fatto di non aver informato adeguatamente gli utenti.