Il TAR del Lazio ha respinto nelle scorse ore tutti e otto i ricorsi presentati contro il famigerato decreto Bondi, una norma che ha introdotto il meccanismo dell’equo compenso sul prezzo dei supporti per la memorizzazione come per esempio i DVD, i flash drive USB e le SD Card.
L’equo compenso, che poi altro non è se non una tassa, si basa su un principio abbastanza discutibile: visto che un supporto per l’archiviazione potrebbe essere utilizzato per la copia di contenuti protetti da copyright, allora sarebbe giusto aumentarne il prezzo a scopo risarcitorio.
Ci si aspettava che il Tribunale Amministrativo laziale avrebbe se non altro rimesso in discussione la liceità di tale balzello; ciò però non è avvenuto: l’equo compenso è stato considerato invece come un’imposta necessaria per tutelare tutti gli interessi in gioco.
Da notare che i ricorsi erano stati presentati da alcuni nomi noti dell’alta tecnologia tra cui anche Apple ed il colosso sud coreano Samsung; a favore del mantenimento dell’attuale normativa era, invece, la SIAE che da tempo sostiene la necessità di bilanciare gli interessi degli utenti con quelli dei produttori di contenuti