Oxford Economics ha reso recentemente disponibili i dati relativi ad una rilevazione dedicata alla fiducia degli utenti nei confronti delle aziende che detengono o potrebbero detenere i loro dati. I risultati della ricerca evidenzierebbero un clima di sostanziale incertezza che in alcuni casi potrebbe essere anche giustificato nonostante la severità delle normative in materia.
A tal proposito è possibile citare il fatto che, secondo lo studio, circa l’80% delle imprese avrebbe implementato dei sistemi di sicurezza particolarmente affidabili per la tutela dei dati finanziari e operativi. Nel contempo le contromisure per la protezione delle informazioni personali, come per esempio quelle dei consumatori, potrebbero rivelarsi molto più deboli.
Ne consegue che ad oggi soltanto l’8% degli intervistati si sarebbe dichiarato disposto ad affidare i propri dati ad una piattaforma di terze parti. A ciò si aggiunga l’entrata in vigore di regolamenti come il GDPR (General Data Protection Regulation) che mettono a disposizione degli utenti molti più poteri di controllo sui loro dati rispetto al passato.
Ben il 60% dei consumatori avrebbe sostenuto di sentirsi a disagio sapendo che le proprie informazioni personali potrebbero essere trasferite ad altre aziende, mentre il 79% di essi avrebbe affermato che non vorrebbe più intrattenere alcun rapporto economico con una società che non ha trattato i dati gestiti in modo adeguato.
La distanza tra imprese e utenti si dimostrerebbe ancora più elevata spostando il disorso su temi particolarmente attuali come il Big Data e gli strumenti per l’Analytics, il 91% dei dirigenti riterrebbe infatti che queste innovazioni possano essere molto vantaggiose per la società, contro appena il 41% dei consumatori.