Un’inchiesta condotta da Reuters avrebbe fatto emergere delle attività di spionaggio condotte a danno di membri della Commissione Europea tramite il software Pegasus realizzato dalla società israeliana NSO. I vertici di quest’ultima avrebbero respinto tutte le accuse ma gli aspetti più oscuri della vicenda sarebbero ancora da chiarire.
Gli episodi registrati farebbero riferimento alla fine del 2021, quando ad essere coinvolti dall’azione dello spyware sarebbero stati diversi dispositivi iPhone tra cui anche quello di Didier Reynders che, oltre ad aver ricoperto la carica di Commissario Europeo della Giustizia, in passato è stato anche Ministro della Difesa del governo belga.
L’attacco sarebbe stato confermato anche dalla Apple che, avendo rilevato il verificarsi di alcuni tentativi di violazione a carico degli iPhone, si sarebbe mossa prontamente per avvertire i propri utenti del potenziale rischio. Ciò avrebbe portato la stessa Commissione ad indagare in modo più approfondito senza però giungere a conclusioni definitive.
Sembrerebbe infatti che alcuni membri della Commissione o componenti dei loro staff potrebbero essere stati sottoposti a controllo fin dal 2019 tramite attacchi state-sponsored, definizione con la quale vengono identificate tutte quelle attività di cybercrimine e cyberspionaggio che vengono effettuate per conto di governi nazionali.
Per il momento non vi sarebbe alcuna certezza che tali episodi siano effettivamente riconducibili a Pegasus, esistono infatti anche altri software che permettono di spiare le persone da remoto tramite i loro dispositivi elettronici. Rimane inoltre da capire chi potrebbero essere stati i mandanti di un’azione criminale in grado di coinvolgere le più alte sfere della UE.