Entro il 3 novembre 2022 il colosso dei pagamenti online PayPal introdurrrà la sua nuova Acceptable Use Policy ("politica di utilizzo accettabile") nella quale sono elencate le attività che un utilizzatore della piattaforma può effettuare senza violare i termini di servizio. Nella prima versione del documento sarebbero però contenuti degli errori.
Nello specifico in essa si sarebbe parlato di una multa molto elevata, ben 2.500 dollari, a carico degli autori di contenuti volti alla diffusione di hate speech, discriminazione e false informazioni. Come comunicato dagli stessi responsabili di PayPal tale sanzione non verrà applicata, anche perché rappresenterebbe un disincentivo all’uso del servizio.
Secondo quanto specificato nelle policy, una somma così rilevante sarebbe giustificata dall’esigenza di sostenere le spese per la rilevazione e il tracciamento delle violazioni. Questa attività verrebbe effettuata soprattutto per tutelare l’immagine di PayPal che ha la necessità di individuare in modo tempestivo tutti i contenuti in grado di danneggiarla.
Nonostante PayPal abbia definito l’inserimento della multa nei termini d’uso un errore, le reazioni non si sarebbero fatte attendere e, secondo alcune indiscrezioni non confermate, un certo numero di account sarebbe stato chiuso proprio per paura che le decisioni riguardo a cosa è lecito condividere e cosa no potessero essere arbitrarie.
Tra le personalità che hanno criticato questa eventualità vi sarebbe stato anche David Marcus, ex presidente di PayPal, che avrebbe definito la nuova Acceptable Use Policy della compagnia contraria a tutto ciò in cui crede. A suo parere infatti un’azienda privata non dovrebbe avere il potere di "toglierti dei soldi" quando non è d’accordo con qualcosa che dici.