Un recente scambio di battute che ha preso vita nella mailing list del progetto dopo l’input iniziale di Dennis Hamilton, vide presidente di OpenOffice.org, avrebbe diffuso il sospetto che la suite per la produttività Apache OpenOffice sia ormai in procinto di dismissione essendo gli sviluppatori coinvolti potrebbero non essere più interessati alla sua implementazione.
Un tempo considerata l’unica vera alternativa Open Source a Ms Office, OpenOffice ha cominciato a perdere terreno quando è finita intorno all’orbita di Oracle e i developer della The Document Foundation hanno deciso di realizzare un fork (cioè un progetto derivato dal medesimo sorgente) come quel LibreOffice che oggi riscuote un indubbio successo.
OpenOffice passò nelle mani della Oracle nel 2010 in seguito all’acquisizione della Sun Microsystems da parte di quest’ultima, la stessa Oracle decise di abbandonare lo sviluppo commerciale della suite nel 2011 per poi cedere l’intero progetto alla Apache Software Foundation nel corso dello stesso anno. Tali vicissitudini non si rivelarono positive per la sua evoluzione.
Ad oggi LibreOffice è un sofware libero, aperto e maturo, capace di esprimere anche una propria offerta cloud based, OpenOffice invece non riceve aggiornamenti particoli dall’ottobre dello scorso anno e il suo sviluppo appare affrontare un vero e proprio periodo di stagnazione. Avrebbe veramente senso mantenere in piedi un’iniziativa così impegnativa?
Hamilton ha parlato chiaramente di ipotesi di "pensionamento", naturalmente, trattandosi di un progetto FOSS (Free and Open Source Software), vi è sempre la possibilità che in futuro altri sviluppatori utilizzino il codice sorgente implementato fino ad ora con lo scopo di donare nuova vita alle applicazioni che compongono la suite.