Il nome di Jack Tramiel non era molto noto, nonostante ciò è legato ad una delle più importanti rivoluzioni tecnologiche del secolo scorso, quella dell’home computing; il lungimirante imprenditore è passato a miglior vita lo scorso 8 aprile all’età di 83 anni.
L’esistenza di Tramiel è stata particolarmente avventurosa, nato in Polonia da una famiglia di origine ebrea venne deportato ancora giovanissimo e con i suoi cari nel campo di concentramento di Auschwitz; il padre morì di tifo non sopravvivendo all’Olocausto, Jack invece si salvò.
Giunto nel 1947 negli Stati Uniti, dopo 5 anni in cui cambiò spesso lavoro (soldato, taxista..) nel 1953 acquistò un’attività di riparazione sita nel Bronx che battezzò Commodore Portable Typewriter Company; iniziò quindi un percorso che avrebbe portato la sua azienda a diventare il colosso produttore del VIC-20 e del Commodore 64.
Nel 1984 Tramiel abbandonò la Commodore per diatribe con gli altri componenti del consiglio d’amministrazione, decise quindi di acquistare l’Atari (senza il comparto videogames) dalla Warner; il suo errore fu però quello di sottovalutare le capacità di crescita dell’entertainment videoludico e i successi riscossi con la Commodore non tornarono mai a ripetersi.