Secondo quanto dichiarato di recente da Jerome Sicard, Regional Manager per il Sud Europa di MarkMonitor, il 2015 è stato l’anno in cui i domini generici di primo livello sono stati al centro del dibattito per i proprietari di marchi; nei gTLD esiste infatti un notevole rischio di incentivare gli abusi e generare confusione a danno dei consumatori.
In ogni caso durante lo scorso anno sarebbe stata registrata un’ulteriore crescita del mercato del settore con oltre 300 milioni di domini registrati, tale incremento non sarebbe dovuto esclusivamente ai nuovi gTLD, il 2.5% sul totale delle registrazioni; per fare un esempio i soli domini di primo livello nazionali (ccTLD) avrebbero goduto di un aumento del 4.3%.
Stesso discorso per quanto riguarda le registrazioni di ".com" e ".net" con un 3.4%. Nel terzo trimestre del 2015 il numero di registrazioni ".com" avrebbe raggiunto i 120.1 milioni di nomi di dominio, cioè il 40% di tutte le registrazioni; nel contempo però sarebbero aumentate anche le violazioni di registro e crescite le azioni di phishing contro i proprietari di domini.
Non pochi proprietari di marchi si sarebbero concentrati sull’ottimizzazione del proprio portfolio allineando le registrazioni con la copertura del brand, individuando domini da ritirare o vendere sul mercato secondario nonché reindirizzando le risorse disponibili per riacquisire il traffico perduto e ripianare le eventuali perdite d’esercizio.
Per quanto riguarda i nuovi gTLD, il 2015 si sarebbe chiuso con un totale di 11.2 milioni di registrazioni con ".xyz", ".top", ".wang", ".win" e ".club" in fortissima espansione; preoccupa però il domain squatting, l’appropriazione indebita di nomi a dominio corrispondenti a marchi commerciali altrui, con un tasso di abuso misurato tra il 14 e il 42% relativamente ai primi 5 TLD.