Secondo gli ultimi dati distribuiti dalla FIMI (Federazione dell’industria musicale italiana), il mercato della musica in Italia segue più o meno l’andamento generale a livello internazionale: gli scaffali dei negozi di dischi fanno fatica a svuotarsi mentre la musica da scaricare a pagamento conquista un pubblico sempre più vasto.
La crisi però resta, infatti mentre il settore di punta dell’industria discografica, quello collegato alla vendita dei CD nei negozi, ha perso complessivamente nell’ultimo anno l’11,3%, il mercato digitale rappresenta ancora soltanto il 6% del fatturato totale nonostante una crescita del 44% rispetto all’anno precedente (dati del 2006).
Da una parte l’acquisto di interi album sembra ormai in disuso, i clienti preferiscono scegliere quali canzoni ascoltare e acquistare soltanto le loro preferite; dall’altra il mercato digitale legale soffre comunque la concorrenza delle produzioni pirata e del P2P illegale che, nonostante le molte misure adottate, non sembra un fenomeno arrestabile.