I vertici di Lenovo avrebbero rinunciato all’IPO (Initial Public Offering) che avrebbe dovuto portare il colosso cinese e quotarsi presso la borsa di Shangai, un’iniziativa accolta in modo molto negativo dagli investitori che avrebbe portato le azioni del gruppo a perdere fino al 17% del proprio valore, registrando il calo più drastico dell’ultimo decennio.
Il gruppo guidato da Yang Yuanqing è già protagonista degli scambi presso le piazze di New York e Hong Kong, un eventuale lancio anche presso quella di Shangai avrebbe dovuto portare ad un’operazione pari a 1.8 miliardi di dollari e la reazione dei mercati avrebbe evidenziato quanto l’offerta pubblica fosse attesa con entusiasmo.
A rendere ancora più inattesa la decisione del consiglio di amministrazione di Lenovo sarebbe stato il fatto che i titoli della compagnia, proprietaria anche del marchio Motorola dal 2011, erano stati già accettati dallo Shanghai Stock Exchange Science and Technology Innovation Board che è in pratica l’equivalente del NASDAQ statunitense.
Shangai aveva già perso l’IPO di Ant Group di 39.7 miliardi di dollari
Per Shangai si tratta della seconda grande delusione nel giro di pochi mesi, quest’ultima infatti è stata anticipata dalla rinuncia di Ant Group, la società affiliata di Alibaba che si occupa delle attività Fintech del gruppo fondato da Jack Ma, che a sua volta avrebbe dovuto lanciare un’IPO ben più imponente del valore 39.7 miliardi di dollari.
Nel caso di Ant Group il ritiro sarebbe stato sostanzialmente obbligato in quanto le autorità cinesi avrebbero deciso di porre un freno alle grandi concentrazioni finanziarie, non è quindi un caso che nel corso delle scorse settimane il board di Alibaba abbia deciso di procedere con lo scorporo di alcuni asset correlati al circuito della piattaforma Alipay.