Incredibile successo del Huffington Post che, nello scorso mese di Maggio, ha segnato un record di visite raggiungendo e superando il sito web di un colosso dell’informazione tradizionale come il New York Times.
Arianna Huffington, dopo aver ceduto la proprietà della propria creatura ad AOL, aveva lanciato la sfida al NYT e, a distanza di soli due mesi, ha dimostrato al mondo intero di avere ragione. I numeri del mese scorso, infatti, parlano chiaro: 35,5 milioni di utenti unici per il blog della Huffington contro i 33,5 del NYT. Risultato storico perchè segna il sorpasso del giovanissimo HuffPo (fondato nel 2005) contro la tradizione centenaria del NYT.
A giustificare il sorpasso, in realtà, è anche il passaggio a pagamento della versione online del NYT che, da qualche mese, consente ai propri visitatori un accesso limitato alle news al fine di incentivare la sottoscrizione di un abbonamento a pagamento con conseguente, ed inevitabile, perdita di utenza (-11% da febbraio 2011).
Ma non solo: col recente passaggio di proprietà, l’HuffPo ha potuto beneficiare anche della "spinta" del gigante AOL che ha saputo convogliare sul blog di orientamento filo democratico nuova utenza che è andata ad arricchire il già cospicuo numero di lettori affezionati del giornale on-line.
Al di la delle spiegazioni e delle giustificazioni addotte dalla direzione del NYT (che, tramite twitter, ha sottolineato i buoni risultati di traffico del sito nonostante la nuova politica di accesso a pagamento) una cosa è certa: l’HuffPo ha letteralmente scardinato gli equilibri ed i rapporti di potere nel mondo dell’informazione tradizionale aprendo una breccia che dimostra la forza travolgente della Rete e dei suoi protagonisti.