Stando a quanto dichiarato dai componenti di Kaspersky Lab, le attività di phishing starebbero trovando sempre più terreno fertile nei social network, questo perché buona parte dell’utenza non adotterebbe ancora stili di navigazione sicuri, evitando di cliccare su link sospetti o di condividere facilmente i loro dati personali.
Posto che il phishing è comunque un fenomeno in gran parte ancora legato alla posta elettronica, le percentuali relative ai social network starebbero crescendo rapidamente con Facebook ad attirare circa l’8% delle azioni malevole. A questo proposito si segnala che l’intero network di Microsoft non supererebbe il 6% e PayPal il 5.
Il fatto che il Sito in Blue sia uno dei target preferiti dai phishers non deve stupire, parliamo infatti di una piattaforma che raccoglie ad oggi oltre 2.1 miliardi di utenti. Molti di questi ultimi accedono ad applicazioni di terze parti con il proprio account Facebook e per questo motivo possono risultate più facilmente vittime di attacchi.
Curiosamente, uno dei sistemi più recenti per raccogliere indebitamente informazioni riservate sembrerebbe essere quello di diffondere contenuti correlati a falsi servizi riguardanti la conformità con il GDPR (General Data Protection Regulation), cioè proprio la nuova nomativa europea per la protezione dei dati personali.
Nel caso specifico le potenziali vittime vengono invitate a scaricare e ad installare dei software (apparentemente) specifici per la tutela della privacy. Gli obbiettivi di queste particolari attività sono naturalmente le aziende, ma sarebbe stato osservato nel tempo un maggior coinvolgimento di istituzioni finanziarie.