Amazon, Google e Microsoft sono alcuni dei nomi più importanti fra quelli di coloro che hanno aderito alla JCDC (Joint Cyber Defense Collaborative), progetto grazie al quale la CISA (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency) potrà collaborare con aziende private per contrastare il fenomeno dei ransomware e la loro diffusione.
Tale iniziativa si sarebbe resa necessaria con l’obbiettivo di proteggere le infrastrutture critiche nazionali statunitensi e quelle dei privati che spesso le gestiscono almeno in parte, il recente caso che in Italia ha visto coinvolto il CED (Centro Elaborazione Dati) della Regione Lazio potrebbe suggerire quanto l’attuale situazione non sia esente da preoccupazioni.
La JCDC dovrebbe operare contemporaneamente su due fronti: quello della prevenzione, sviluppando software e promuovendo buone pratiche che consentano di limitare gli episodi malevoli, e quello della difesa, cercando di coinvolgere quanto più possibile tutti i soggetti interessati comprese le agenzie federali nonché i governi delle località colpite.
Per quanto riguarda le compagnie precedentemente citate, queste parteciperanno all’iniziativa curando soprattutto gli aspetti relativi alla gestione del rischio in ambiente Cloud, non a caso parliamo di alcune delle realtà leader di questo settore grazie a piattaforme come AWS (Amazon Web Services), Google Cloud Platform e Micrsoft Azure.
La nascita della JCDC è una diretta conseguenza del NDAA (National Defense Authorization Act) che è stato approvato negli USA lo scorso gennaio e che mette a disposizione ben 740 miliardi di dollari per la lotta contro il cybercrimine. Tra le altre società coinvolte troviamo anche Verizon, AT&T, FireEye, Lumen, Crowdstrike e Palo Alto Networks.