Stando ai risultati di una rilevazione svolta da Kaspersky, per il 43% dei nostri connazionali visitare le pagine degli influencer rappresenterebbe un’occasione di fuga dalla realtà e dai problemi della quotidianità. Il 26% del campione invierebbe messaggi privati agli account seguiti e il 19% sarebbe convinto di aver stretto dei legami di amicizia con questi ultimi.
Gli incontri personali tra fan e influencer non sarebbero particolarmente frequenti ma neanche rarissimi e il 28% degli Italiani si sarebbe trovato almeno una volta faccia faccia con uno di questi personaggi pubblici. Verrebbero così a crearsi una serie di relazioni parasociali, cioè rapporti con persone conosciute online, più o meno salde o ritenute tali.
Si creano relazioni impari che mettono i follower in una situazione di fragilità
Secondo gli esperti della security house russa, il bisogno di coltivare tali relazioni (nella maggior parte dei casi unilaterali perché desiderate soprattutto da una delle parti) esporrebbe però gli utenti a diversi pericoli come per esempio il cyberbullismo, varie forme di shaming, tentativi di phishing, sottrazione di credenziali e doxing (condivisione di informazioni riservate).
Tali rischi si sarebbero moltiplicati durante i lockdown dei mesi scorsi, quando in molti casi le interazioni personali avvenivano esclusivamente su Internet, social media e applicazioni per la messaggistica istantanea, e diversi utilizzatori di questi ultimi hanno avuto una falsa percezione di maggiore vicinanza nei confronti degli influencer.
Agli influencer vengono richiesti consigli sugli argomenti più disparati: dalle notizie di attualità agli hobby, dalla solute allo stile di vita, nel 13% dei casi (ma la percentuale aumenterebbe nel caso delle fasce d’età più giovani) ciò si sarebbe tradotto in un vero e proprio rapporto di dipendenza che potrebbe essere sfruttato da terzi per finalità malevole.