Ad inizio anno Alphabet, il conglomerato finanziario di cui fa parte Google, ha annunciato il licenziamento di ben 12 mila dipendenti. Decisioni simili sono state prese, anche più volte, da altre grandi realtà dell’High Tech come Facebook, Microsoft e Amazon, tutte impegnate a riorganizzarsi dopo le imponenti campagne di assunzione condotte durante l’emergenza pandemica.
Nel caso di Big G, ma probabilmente si tratta di un’iniziativa che presto verrà imitata da altre compagnie, il gruppo di Mountain View avrebbe programmato anche un sostanzioso taglio dei benefit e dei servizi accessori destinati ai propri collaboratori. Lo confermerebbe un recente comunicato interno della CFO (Chief Financial Officer) Ruth Porat.
Stando a quanto affermato dalla dirigente, la società società avrebbe bisogno di adottare una strategia contraria a quella che dal 2008 avrebbe visto le spese superare le entrate. La nuova politica aziendale prevedrebbe infatti una diminuzione drastica dei costi in modo da garantire risparmi duraturi, maggiore efficienza e processi di business più veloci.
I dipendenti dovrebbero ricevere un numero inferiore di sussidi, come per esempio quelli per l’adozione di veicoli ibridi, nel contempo le navette per gli spostamenti interni ai campus viaggeranno meno frequentemente, verranno modificati gli orari di apertura dei bar aziendali, l’uso dei materiali di consumo sarà controllato con più attenzione e vi saranno anche delle limitazioni sull’uso degli smartphone.
Un altro provvedimento interessante dovrebbe riguardare l’utilizzo di computer portatili da parte dei lavoratori. Molti di essi operano infatti su dei MacBook e fino ad ora hanno potuto richiedere aggiornamenti e periferiche al datore di lavoro, quest’ultimo ha però creato un proprio notebook, il Chromebook, la cui adozione sarà favorita nel corso dei prossimi mesi.