Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha annunciato durante il DealBook Summit del New York Times che nel 2025 il motore di ricerca subirà una trasformazione radicale. Ciò risulterà evidente grazie alla capacità di gestire query più complesse rispetto ad oggi.
Il dirigente ha sottolineato inoltre che gli utenti rimarranno sorpresi, già dall’inizio del 2025, per le cose che Search sarà in grado di fare.
Sempre più AI in Google Search
Questa evoluzione sarà dovuta soprattutto all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei prodotti di Google. Già nel 2023 l’azienda ha introdotto funzionalità come le sintesi generate dall’AI e aggiornamenti a Google Lens per le ricerche web basate su video. Per l’anno prossimo è previsto invece il lancio di un importante aggiornamento al modello Gemini, con l’obiettivo di competere con Microsoft, OpenAI e gli altri motori di ricerca.
Pichai ha così risposto a un commento del CEO di Microsoft, Satya Nadella, che aveva indicato Google come “vincitore per abbandono” nella corsa all’AI. Ha sottolineato inoltre che Redmond utilizza modelli di terze parti, riferendosi alla partnership con OpenAI, quindi non suoi a differenza di quanto fa Mountain View.
L’integrazione dell’AI in Google Search rappresenta e rappresenterà un cambiamento fondamentale nel modo in cui gli utenti interagiscono con le informazioni online. L’obiettivo è quello di fornire risposte più dirette e pertinenti, riducendo la necessità di navigare attraverso liste di link. Con buona pace di chi gestisce siti web, aggiungiamo noi.
Gli effetti sul mercato dell’advertising
La trasformazione annunciata solleva alcune preoccupazioni riguardo al traffico Internet e alle entrate pubblicitarie per i publisher online. Con l’AI che fornisce risposte immediate potrebbe diminuire il numero di utenti che visitano direttamente i siti web. Con conseguenze facilmente intuibili sulle strategie di monetizzazione basate sul traffico.
Google dovrà quindi bilanciare l’implementazione dell’AI con il supporto all’ecosistema dei contenuti online per mantenere un ambiente digitale sostenibile.