Secondo alcune indiscrezioni non confermate, nelle prossime settimane la Commissione Europea potrebbe colpire pesantemente le casse di Mountain View con una sanzione pari a 11 milardi di dollari, poco più di 9 miliardi di euro. La causa di questa iniziativa potrebbe trovarsi nella strategia utilizzata da Google per la gestione del progetto Android.
Se l’anticipazione dovesse essere confortata dai fatti, ci troveremmo davanti ad una delle decisioni più punitive mai intraprese dall’autorità Antitrust del Vecchio Continente. L’attuale normativa prevede che una sanzione non possa superare il 10% del fatturato di una compagnia generato a livello mondiale, nel caso delle multinazionali High Tech parliamo quindi di cifre particolarmente elevate.
Il tutto avrebbe avuto inizio da un’inchiesta iniziata nel corso del 2016, quando i commissari avrebbero deciso di indagare sui vincoli imposti da Big G ai produttori per l’impiego di Android nei propri dispositivi. Tra queste restrizioni vi sarebbe stato anche l’obbligo di preistallare alcune applicazioni, come per esempio il browser Web Google Chrome, nel sistema.
Il Robottino Verde avrebbe quindi conquistato la sua posizione di primato danneggiando la concorrenza, una tesi naturalmente contestata da Mountain View che si sarebbe detta pronta a dimostrare come la sua piattaforma abbia contribuito a creare un ecosistema libero e aperto a cui qualunque sviluppatore di terze parti ha la possibilità di partecipare.
Le vicende passate insegnano che la Commissione Europea non abbia remore particolari nei confronti delle aziende, anche le più grandi: nel 2017 la stessa Big G venne condannata a pagare una multa di ben 2.42 miliardi di dollari perché accusata di attuare comportamenti contrari alla libera concorrenza con il suo comparatore di prezzi Google Shopping.