Meir Brand (Google Israel CEO) è intervenuto ad una conferenza dall’Associazione Israeliana Contro l’Antisemitismo sottolineando come il motore di ricerca non sia imputabile per i contenuti indicizzati quando questi risultano offensivi nei confronti di chiunque.
In pratica Brand ha sottolineato che Google non può essere considerato un arbitro delle pagine che vengono elencate nelle serp; se gli argomenti trattati sono a volte scabrosi, diffamatori o razzisti, questo deve essere imputato soltanto agli autori dei contenuti.
Sostenendo un’ormai collaudata e vincente filosofia basata sulla libertà come principio fondante della Rete, Brand ha insistito sull’efficacia dei filtri già esistenti escludendo la possibilità di censurare contenuti che non violino la legge.