Gli sviluppatori di Google hanno deciso di intervenire in prima persona per richiedere al governo degli Stati Uniti maggiori fondi con cui garantire la sicurezza del software Open Source. Tale presa di posizione non arriva casualmente oggi considerando le preoccupazioni create di recente dalle vulnerabilità individuate nelle libreria Log4j di Java.
Il messaggio di Mountain View è stato scritto in concomitanza con lo svolgimento di un incontro alla Casa Bianca al quale hanno partecipato alcune delle più importanti software house a livello mondiale. In buona parte dei casi si è trattato di compagnie che hanno in essere delle collaborazioni con le autorità USA o sviluppano piattaforme utilizzate da queste ultime.
Oltre a quello di Big G, gli altri grandi nomi coinvolti sono ad esempio quelli di Apple, Amazon, Microsoft, IBM, Meta (ex Facebook Inc.), la Linux Open Source Foundation, l’Apache Software Foundation, GitHub (nota soluzione per i code hosting a sua volta proprietà della Casa di Redmond), Oracle, VMWare, Akamai, RedHat e Clouflare.
Sono necessari fondi per rendere i software open soure più sicuri
Al di là delle dimensioni delle aziende precedentemente citate è bene ricordare che spesso i software Open Source vengono sviluppati all’interno di piccoli team indipendenti e questa dinamica porta a restringere notevolmente il numero di coloro che possono intervenire quando viene rilevata una problematica di sicurezza anche grave.
Per questo motivo, e considerando il fatto che non di rado tali software vengono utilizzati nella gestione di infrastrutture critiche, è necessario che gli sviluppatori abbiano a disposizione una maggiore quantità di risorse, a parere di Google però esse non dovrebbero essere erogate soltanto dalle aziende ma anche dal settore pubblico.