I legali rappresentati del govendo degli Stati Uniti d’America avrebbero recentemente conclusa la presentazione dei documenti necessari per l’estradizione di Kim Dotcom, fondatore di Megaupload e di Megavideo recentemente arrestato in Nuova Zelanda.
Le autorità giudiziarie americane avrebbero richiesto di poter processare non soltanto il "grande capo", ma anche i suoi tre soci che, come Dotcom, sono attualmente liberi su cauzione; le accuse sarebbero molteplici, ma tutti i reati contestati farebbero riferimento più o meno direttamente alla violazione delle norme sul copyright
La giustizia statunitense non è certo nota per la morbidezza delle sue norme, se condannato da un tribunale a stelle e strisce Dotcom potrebbe passare qualche decennio di fila in galera; a questo punto un rifiuto da parte della corte neozelandese potrebbe rappresentare l’unica speranza di salvezza per l’imprenditore.
Ed è proprio in Nuova Zelanda che è stata fissata la prima data del processo previsto contro Dotcom e soci; il prossimo 20 agosto egli dovrebbe sedersi sul banco degli accusati lasciando ai suoi costosi avvocati il compito di esporre le proprie ragioni.