Dal 2018 ad oggi l’Italia avrebbe comminato 75 sanzioni legate a violazioni delle norme previste dal GDPR (General Data Protection Regulation), il regolamento generale (UE 2016/679) con il quale sono state definite le modalità legali di acquisizione, conservazione e trattamento dei dati personali all’interno degli stati membri dell’Unione Europea.
Stando così le cose il nostro Paese arriverebbe soltanto dopo la Spagna dalla quale sarebbero state comminate ben 273 sanzioni. Seguirebbero la Romania (con 60 sanzioni), l’Ungheria (43), la Norvegia (31), la Germania (28), la Svezia (26), il Belgio (25), la Polonia (24) e la Bulgaria in coda alla classifica con 20 sanzioni. Tra i primi 10 non comparirebbe invece la Francia.
In Italia ed in Germania sono state date le sanzioni più pesanti
La Penisola sarebbe però il Paese in cui l’ammontare delle sanzioni è stato più ingente con quasi 84.5 milioni di euro, volendo effettuare un confronto con la Spagna si osserverebbe come quest’ultima abbia raggiunto soltanto quota 32.5 milioni. Ciò porterebbe l’Italia ad una media pari a 1.13 milioni per singola sanzione contro i 119 mila euro della Spagna.
Il nostro Paese non sarebbe però quello in cui le sanzioni sono più elevate, da questo punto di vista il primato spetterebbe infatti alla Germania con un media pari a 1.76 milioni di euro a sanzione per un totale di poco più di 49 milioni di euro raccolti. Italia e Germania sarebbero inoltre gli unici stati in cui la media ha superato il milione di euro.
Il Lussemburgo non compare nella classifica ma sarebbe stato il Paese in cui è stata comminata la sanzione più elevata: ben 746 milioni di euro ai danni di Amazon che però ha ricorso in appello. In seconda posizione ma molto distante la Francia la cui Authority sulla privacy avrebbe comminato una sanzione da 50 milioni di euro a carico di Google.