Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e USA, le nazioni che fanno parte del G7, avrebbe in progetto di comunicare le linee guida per l’emissione delle cosiddette CBDC (Central Bank Digital Currency), le valute digitali che a differenza di quanto accade con le altre cryptovalute come bitcoin vengono introdotte dalle Banche Centrali.
Al centro della bozza attualmente in corso di valutazione vi sarebbero la privacy e la trasparenza bancaria, il concetto di CBDC nasce infatti con l’intenzione di proporre un’alternativa digitale ai formati tradizionali ma la loro affermazione presso aziende e privati dipenderà anche dalle garanzie che verranno date in tema di rispetto della riservatezza delle transazioni.
L’attenzione riguardo a questi argomenti non è casuale, la Cina infatti ha già avviato una fase di test dedicata ad una propria CBDC (sostanzialmente uno yuan digitale) tramite una lotteria lanciata nella regione di Shenzhen che ha coinvolto oltre 100 mila cittadini, si teme però che tale strumento possa essere utilizzato anche per il controllo delle attività finanziarie ed economiche degli utenti.
Stando alle attuali anticipazioni, molto difficilmente i Paesi del G7 adotteranno una CBDC comune e ogni nazione (o unione di nazioni come nel caso dell’Europa) conserverà la sua sovranità nell’emissione della moneta, detto questo però sarebbe stato espresso l’auspicio di una governance comune basata su principi condivisi a cui tutti si dovranno attenere.
Il test cinese dovrebbe durare circa 2 anni e le altre economie sviluppate sono quindi in fortissimo ritardo per quanto riguarda l’implementazione delle CBDC, queste ultime però potrebbero rivelarsi particolarmente utili nel facilitare e velocizzare le transazioni transfrontaliere permettendo di definire uno standard valido a livello internazionale.