Il Senato transalpino ha approvato la cosiddetta legeg "anti-Amazon", una norma che di fatto impedirà al gruppo di Jeff Bezos di praticare sconti del 5% sui libri e di offrire ai propri utenti le spedizioni in formula gratuita; la seconda approvazione da parte della Camera sarebbe da dare praticamente per scontata.
A parere delle autorità di Parigi, il colosso statunitense del commercio elettronico avrebbe praticato per anni un’attività basata sulla concorrenza sleale nei confronti delle librerie francesi; nel bene e nel male, ai nostri cugini d’Oltralpe non si può certo rimproverare la mancanza di amor patrio.
Ma alla base della decisione non vi sarebbe stato soltanto lo sciovinismo, la Francia vanta una rete di librerie indipendenti estremamente capillare, parliamo di 3.500 esercizi (contro gli appena mille di uno stato come la Gran Bretagna) a cui si deve il 3.2% del PIL francese.
Il catalogo di Amazon conta circa 400 mila testi francofoni, grazie ad esso in 10 anni il commercio online dei libri è cresciuto da un 3.2% iniziale a 17 punti percentuali sul complesso del comparto; dove non ha potuto il mercato è intervenuto il protezionismo.