Microsoft ha confermato la fine del supporto in modalità mainstream per il sistema operativo Windows 8.1, l’ultimo prodotto dall’azienda californiana prima di Windows 10. Questo significa in pratica che la piattaforma non riceverà più aggiornamenti per il miglioramento delle funzionalità, ma soltanto patch di sicurezza per la correzione di eventuali vulnerabilità.
Le licenze commerciali della Casa di Redmond prevedono un periodo della durata di un quinquennio per la distribuzione di aggiornamenti mainstream, mentre per quanto riguarda gli upgrade di sicurezza l’arco temporale garantito si estende a 10 anni. Questo significa che le patch per Windows 8.1 continueranno ad arrivare fino al 10 gennaio del 2023.
A questo punto le aziende e gli utenti domestici che ancora non sono passati a Windows 10 avranno a disposizione due scelte: continuare ad utilizzare Windows 8.1, con la garanzia che il sistema continuerà ad essere protetto dalla casa madre, o passare al sistema successivo godendo di aggiornamenti costanti per accedere a feature più avanzate.
La fine del supporto mainstream di Windows 8.1 riguarderà comunque soltanto una piccola parte degli utilizzatori di piattaforme create da Satya Nadella e soci, ad oggi infatti la quota di mercato di questo OS non supera il 6%. Si tratta nella maggior parte dei casi di utenti che non hanno approfittato dell’upgrade gratuito a Windows 10 che Microsoft ha offerto per un anno dopo il suo rilascio.
A tal proposito è bene ricordare che, come sottolineato più volte dai vertici di Redmond, Windows 10 sarà l’ultimo sistema operativo realizzato dal gruppo; d’ora in poi tutti gli sforzi degli sviluppatori saranno concentrati su di esso e per gli utilizzatori una migrazione a quest’ultimo diventerà prima o poi un’operazione necessaria.