Recentemente si era diffusa sul Web una notizia che se confermata avrebbe potuto avere conseguenze disastrose: la firma digitale adottata dal Ministero delle Finanze per l’autenticazione dei documenti fiscali sarebbe stata falsificata.
Fortunatamente l’allarme è rientrato; il tutto è nato da un equivoco in seguito alla pubblicazione di un articolo redatto dal Prof. Francesco Buccafurri del Dipartimento DIMET, Facoltà di Ingegneria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Il titolo dell’articolo è: Un nuovo attacco alla firma digitale.
Il passaparola non sempre efficentissimo della Rete ha presto trasformato la già non troppo rassicurante parola "attacco" in "falsificazione", da qui l’equivoco che per breve tempo ha fatto gelare il sangue ai nostri amati funzionari dell’erario.