Iab Italia, associazione che raccoglie i principali operatori nostrani nel settore dell’advertising digitale, ha deciso di lanciare una allarme: il 75% del giro d’affari della pubblicità online proposta in Italia è detenuto da Google e Facebook. Nasce così la necessità di richiedere un intervento normativo che riequilibri una situazione troppo sbilanciata a favore dei big player.
Stando a quanto dichiarato da Carlo Noseda, presidente di Iab, la situazione sarebbe attualmente tanto grave che senza decisioni in merito da parte dei regolatori l’intero comparto della Penisola potrebbe essere destinato all’estinzione. Questo nonostante si parli di un mercato che nel 2018 avrebbe attratto circa 3 miliardi di euro in investimenti.
Nel complesso il Digital Advertising, secondo in Italia per fatturato soltanto alla pubblicità televisiva, sarebbe cresciuto dell’11% rispetto all’anno passato, ma il merito di questo risultato sarebbe da accreditare per la quasi totalità a Mountain View e Menlo Park. Contestualmente le agenzie locali troverebbero sempre meno spazio per espandere il proprio business.
A favore di grandi realtà come Google e Facebook vi sarebbe in particolare il totale controllo sulle piattaforme di riferimento per l’advertising, infatti pochi altri operatori (praticamente nessuno) possono contare su un motore di ricerca o un social network utilizzato universalmente. Ma questo problema non riguarda unicamente il mercato italiano.
Come ricordato da Iab, la posizione dominante dei big player starebbe determinando una minore capacità di creare posti di lavoro e imponibile, agenzie di marketing, sviluppatori, editori e concessionarie potranno continuare ad operare e crescere soltanto se i soggetti istituzionali consentiranno loro di combattere ad armi pari.