Nelle scorse ore alcuni esperti di Cybersicurezza avrebbero accusato Facebook di non correggere tempestivamente le vulnerabilità e i difetti rilevati dai ricercatori, dovendosi difendere la società fondata da Mark Zuckerberg ha quindi deciso di rendere noto quanto speso durante gli ultimi anni per garantire la protezione della propria infrastruttura.
Parliamo di almeno 13 miliardi di dollari investiti dal 2016 ad oggi, nello stesso periodo di tempo il numero di collaboratori impegnati negli aspetti legati alla Cybersecurity sarebbe passato da 10 mila a ben 40 mila unità. Menlo Park avrebbe comunque ammesso che in passato non sempre le problematiche di sicurezza sarebbero state affrontate in modo sufficientemente puntuale.
Grazie all’aiuto dell’AI sono stati bloccati 3 miliardi di fake account
Ad oggi la situazione sarebbe cambiata in meglio anche grazie al contributo dell’Intelligenza Artificiale, le tecnologie basate su quest’ultima avrebbero permesso di bloccare circa 3 miliardi di fake account soltanto nei primi 6 mesi dell’anno corrente e di individuare circa 20 milioni di fake news create per diffondere disinformazione sull’emergenza pandemica.
Stesso discorso per quanto riguarda la lotta contro l’hate speech, sia su Facebook che su Instagram, che oggi verrebbe gestito e arginato in modo 15 volte più efficiente di quanto accadeva nel 2017. Esiste inoltre un Osservatorio indipendente di Facebook, finanziato dalla stessa compagnia con 130 milioni di dollari, che effettua un monitoraggio costante dei contenuti che vengono condivisi.
Nonostante tali rassicurazioni, continuerebbero a infuriare le polemiche riguardanti la possibile esistenza di una sorta di withelist in cui sarebbero presenti i nomi di milioni di utenti "privilegiati" (personaggi pubblici o iscritti con un gran numero di follower) i quali non avrebbero l’obbligo di rispettare le policy del social network sui contenuti.