Nelle ultime ore ha fatto molto discuter la decisione della Commissione Europea che ha sostanzialmente vietato a tutti i dipendenti di utilizzare il social network TikTok nei propri smartphone. Il divieto riguarda sia i device utilizzati per lavoro che quelli personali nel caso in cui vengano usati per interagire con servizi legati all’attività della Commissione.
TikTok è una piattaforma gestita dalla società cinese ByteDance ed è stata più volte al centro di discussioni accese per il pericolo che i dati degli utenti possano essere messi a disposizione del governo di Pechino. A ciò si aggiunga che la stessa compagnia avrebbe ammesso che le informazioni raccolte nel Vecchio Continente sarebbero in qualche modo accessibili.
L’iniziativa della Commissione non arriverebbe del tutto inattesa, anche in considerazione del fatto che una decisione dello stesso tipo è stata presa anche istituzioni statunitensi. Tenendo conto della severità del GDPR (General Data Protection Regulation) a sorprendere è semmai il fatto che i commissari abbiano preso questa posizione soltanto adesso.
Tutti i lavoratori coinvolti avranno tempo fino al 15 marzo 2023 per adeguarsi alle nuove regole, una volta raggiunta questa deadline chi continuerà ad utilizzare un dispositivo in cui è installato TikTok non potrà più avere accesso alle applicazioni impiegate per l’operato della commissione. Come per esempio i servizi e-mail e quelli di messaggistica.
Inutile dire che i vertici di ByteDance non avrebbero accolto con favore queste novità da parte dell’Europa. In sua difesa la società asiatica avrebbe ricordato tutti gli sforzi fatti fino ad ora per garantire la tutela dei dati degli iscritti (parliamo di 125 milioni di utenti attivi su base mensile solo nel Vecchio Continente), compresa la creazione di nuovi Data Center in terra europea.