La Rai, l’emittente TV pubblica del nostro Paese, avrebbe programmato di accendere il primo MUX DVB-T2 il 28 agosto 2024. L’esordio di tale standard, in pratica il Digitale Terrestre di seconda generazione, è previsto ufficialmente per il primo settembre, quindi si tratterebbe di un anticipo di pochi giorni rispetto alla tabella di marcia iniziale.
In seguito all’accensione, i programmi televisivi delle reti Rai 1 HD, Rai 2 HD e Rai 3 HD dovrebbero essere trasmessi in simulcast, cioè sia tramite DVB-T che via DVB-T2. In questo modo si dovrebbero evitare eventuali problemi di ricezione dovuti alle nuove frequenze, non si hanno però anticipazioni certe per quanto riguarda gli altri canali.
Rai speeds up DVB-T2 switch https://t.co/hUhyr1WSj7 pic.twitter.com/iXro5f1M7V
— ncodeR (@ncodermedia) May 24, 2024
Chiaramente, per poter visualizzare un contenuto trasmesso tramite MUX B è necessario disporre di un televisore che lo supporti. Quindi quanti spettatori potrebbero rimanere esclusi? Probabilmente nessuno, almeno in fase di lancio, perché la soluzione più immediata potrebbe essere quella di trasmettere tutte le reti in simulcast e risolvere il problema a monte.
Prima del lancio ufficiale dovrebbero essere operati alcuni test che sarebbero stati già fissati per fine maggio, tra l’una e le sei del mattino per coinvolgere il minor numero possibile di utenti. In ogni caso una rapida prova di compatibilità potrebbe essere effettuata sintonizzandosi su Rai Sport HD (di default il canale 558) che prevede già l’uso della codifica HEVC.
Tra i vantaggi del MUX B vi è per esempio una banda di trasmissione molto più estesa rispetto a quella attualmente supportata dal Digitale Terreste di prima generazione. In termini di velocità parliamo di 37 Mb/s contro i 20 del DVB-T, questo si dovrebbe tradurre in un rendering dei contenuti decisamente superiore e in una maggiore offerta.